Il Sentiero Di Un Guerriero

  1. Tutti noi siamo dei potenziali Buddha
    Osho parla delle potenzialità dell'essere umano in quanto Buddha nativo

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    "Che il buddha e il percorso per realizzarlo siano la stessa cosa è un'affermazione molto bella... durante questo viaggio diventi a poco a poco un buddha. E' proprio come una scultura: se stai facendo una statua di Gautama il Buddha, non è possibile scolpirla in un colpo solo; dovrai togliere, pezzo dopo pezzo, ogni parte non necessaria, per dare al marmo le sembianze di Gautama il Buddha. E' esattamente quello che stai facendo con te stesso. Nella meditazione, ogni giorno, elimini qualcosa e intanto guadagni qualcosa di più profondo nel tuo essere. Elimini un pezzo di marmo e porti alla luce una parte del buddha. Piano piano tutto il buddha si svela nella sua totalità, e in quel momento tu scompari: in quel momento solo il buddha rimane in te, tu sei il buddha. Il percorso, chi intraprende il viaggio e l'obbiettivo sono soltanto fasi diverse dello stesso fenomeno"

    OSHO
    Last Post by Bond85 il 5 Feb. 2013
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  2. Meditazione: Troppo rilassamento porta sonnolenza.

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    By Bond85 il 20 Dec. 2012
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    medita



    Che bello rilassarsi e ritagliarsi per se stessi un momento di tranquillità, una mezz'oretta di relax totale, dando attenzione a tutto ciò che succede intorno a noi, dentro di noi. Ma tutto questo è meditazione? Non fraintendetemi, voglio dire, la meditazione è una forma di rilassamento? Nella mia stupida ignoranza :) dico si e no. In effetti in meditazione da seduto un certo rilassamento dopo qualche minuto arriva. E' un effetto secondario. A me però capita che il rilassamento sia troppo tanto da avvicinarsi alla sonnolenza. Perchè? In primis penso che influisca molto la mia postura. Una postura non curata. Mi siedo a gambe incrociate sul letto con la schiena appoggiata allo schienale morbido. Tutto ciò che dicono di non fare le varie tradizioni. Hanno ragione, forse. Dopo un pò comincio ad avvertire la sonnolenza. Tanto che quasi subito dopo la meditazione ho una voglia incredibile di addormentarmi. Non penso sia l'orario. Credo, ripeto che influisca la postura troppo rilassata. E' incredibile come nel durante ti accorgi di quanto la mente divaghi in fantasie, immaginazioni, situazioni di vita. In quel caso cerco di non prendermela e cerco di ritornare dolcemente al presente magari osservando il respiro o qualche sensazione del corpo o i rumori ambientali (che ci sono sempre comunque vivendo in una zona urbana). Ecco quella sensazione di sonnolenza da un lato è piacevole perchè mi permette di riposare un pò nel pomeriggio ma poi appena sveglio mi sento stonato. Meglio dormire di notte. Quindi ecco che devo essere meno pigro e provare posture un pochettino più scomode che non mi permettano di rilassarmi troppo altrimenti è del tutto inutile.
    Last Post by Bond85 il 20 Dec. 2012
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  3. La verità....

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    By Bond85 il 13 Dec. 2012
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    La verità consiste semplicemente nell'essere nella situazione nella quale si è, riconoscendola nella sua incontroversibile presenza, fruendone attraverso l'eliminazione di tutto ciò che si interpone tra noi ed essa. Per questo va abbandonato ('lasciare la presa' diciamo spesso) lo stupido desiderio di cercare la verità. Cercare è dualismo.
    Last Post by Bond85 il 13 Dec. 2012
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  4. Meditare, qualche parola....

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    meditazione
    By Bond85 il 11 Dec. 2012
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    meditazione_324x268



    Ho da poco ricominciato a meditare, dopo molto tempo che avevo lasciato, per cosi dire, all'inconsapevolezza. Il bello è che non significa che io stia meditando adesso! :)

    Questo cosa vuol dire?

    Beh è un pò complicato ma cercherò di spiegarlo.

    Come ho detto è qualche settimana che dedico parte del mio tempo, durante la giornata, alla "meditazione". In realtà si tratta, per adesso di una mezz'ora di rilassamento, se cosi vogliamo chiamarlo. Decisamente diverso dalla meditazione. E' tutta un'altra cosa.
    In quella mezz'ora in effetti, riesco ancora poco a mantenere una attenzione gentile nel momento presente, sul mio respiro, sul mio corpo, sull'ambiente che mi circonda, suoni, rumori, sensazioni. La mente comincia ben presto a vagare tra pensieri, immaginazioni (anche belle eh) e non subito riesco a riportare, con la dovuta calma, l'attenzione nel Quieora. La maggior parte delle volte, magari, ottengo una leggera sensazione di rilassamento, alcune volte esagero e addirittura mi viene la sonnolenza. (sonnolenza che comunque sta a dimostrare che non si riesce ancora a mantenere l'attenzione consapevole). Ecco, questa, quindi non è meditazione. Non ancora, non so nemmeno in realtà, se riuscirò mai ad arrivare al punto in cui sarò diventato la meditazione. Non sarò io a meditare, ma sarò proprio la meditazione in sè. La differenza è netta.

    Alcune volte in effetti, ho la sensazione di star meditando per ottenere qualche beneficio. Nulla di male in tal senso. E' normale per un essere umano porsi degli obbiettivi da raggiungere per il proprio benessero psico-fisico. Ma non è questo il senso della meditazione. La meditazione non deve essere vista come una sorta di cura, un modo per essere migliori (migliori di cosa poi?). Tutt'altro, coloro che erano meditazione hanno sempre affermato che meditare è uno stato mentale, non una tecnica di rilassamento, un modo per divenire. La meditazione è sempre Quieora.

    Ecco quindi che io in questo momento debbo ammettere, ed esserne soprattutto consapevole, che ciò che sto facendo non è la meditazione, ma solo una sorta di momento in cui cerco di liberare la mente. L'inizio dell'inizio.

    Magari questa esperienza in merito può essere da aiuto a chiunque altro stia praticando la meditazione.

    Se volete conoscere qualcosa sulla meditazione, vi consiglio la lettura di due personaggi, che tra l'altro trovate copiosamente nel blog, come OSHO e JIDDU KRISHNAMURTI

    Bond85
    Last Post by Bond85 il 11 Dec. 2012
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  5. La vista come sviluppo della consapevolezza

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    meditazione
    By Bond85 il 27 Nov. 2012
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    meditazione



    Se il nostro compito è consentire di sperimentare modi non "analitici" o "intellettuali" di guardare al mondo, possiamo usare anche le sensazioni più fondamentali, come la vista.
    Considerate la pagina che state leggendo. Per leggere dovete vedere i segni sulla pagina, analizzarli come parole e come frasi, poi unire le frasi per comprendere il testo nel suo insieme. In una buona parte della nostra vita quotidiana, "vedere" molto spesso è semplicemente quello che risulta alla fine di questa analisi. Il modo in cui analizziamo il testo è così automatico che è difficile districare i diversi processi. Questo accade anche con gli oggetti. La nostra attenzione analizza il mondo in modo spontaneo e automatico applicandovi delle categorie e predisponendolo per essere sottoposto all'azione del nostro ntelletto. Un metodo per proporre un diverso modo di essere consiste perciò nel riconoscere il carattere estremamente automatico delle percezioni e rivitalizzare la nostra conoscenza delle sensazioni che vanno a formare il materiale grezzo dell'esperienza.
    A questo scopo, si può iniziare la terza seduta con un semplice esercizio del "vedere" o dell' "udire". Avviciniamoci ad una finestra e guardiamo fuori facendo attenzione a quello che vediamo, abbandonando le categorie e le etichette verbali che si utilizzano normalmente per dare senso a quello che vediamo; piuttosto che vedere gli elementi della scena come "alberi" o "automobili" o qualunque altra cosa, cerchiamo di vederli semplicemente come configurazioni di colori, forme e movimento. L'unica istruzione da ricordare è che, ogni volta che ci rendiamo conto di aver cominciato a pensare su quello che vediamo, riportiamo delicatamente l'attenzione sul semplice vedere. Se non c'è una finestra, sostituiamo il vedere con una meditazione sull' "udire", facendo attenzione ai caratteri dei suoni. Invece di sentire una "sedia" che scricchiola o una "persona" che tossisce, ascoltiamo i suoni come configurazioni di altezza, tono, volume. Ogni volta che la mente vaga, l'attenzione viene pazientemente riportata sull'udire.
    Cerchaimo in questo modo di operare una transizione dalla modalità del "fare" alla modalità dell' "essere".

    J.K.Zinn
    Last Post by Bond85 il 27 Nov. 2012
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  6. L'opposto alla consapevolezza

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    meditazione
    By Bond85 il 27 Nov. 2012
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    Consapevolezza



    "La nostra mente è cosi abituata a pensare di sapere quali sono i nostri bisogni e i risultati a cui dobbiamo arrivare, che è facile cadere nella trappola di cercare di controllare il processo e dirigerlo a modo nostro. Ma questo atteggiamento è esattamente l'opposto di quello che facilità il lavoro della consapevolezza e della guarigione. La pratica della consapevolezza richiede solo che facciamo attenzione e guardiamo le cose cosi come sono. Non occorre che cambiamo nulla."

    J.K. Zinn
    Last Post by Bond85 il 27 Nov. 2012
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  7. Approcciarsi alla meditazione

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    frasi
    meditazione
    By Bond85 il 15 July 2012
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    meditation



    Gunaratana afferma: "alla Vipassana bisogna avvicinarsi con questo atteggiamento: non importa cosa mi è stato insegnato, voglio dimenticarmi teorie, pregiudizi e stereotipi. Voglio comprendere la vera natura della vita, voglio capire realmente cosa sia l'esperienza di essere vivi. Voglio imparare a conoscere le qualità della vita più vere e profonde, e non voglio accettare le spiegazioni di qualcun'altro. Voglio scoprire io stesso tutto ciò".



    da Scoprire il Buddismo - Santacittarama


    Last Post by Bond85 il 15 July 2012
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  8. La Compassione Per Gli Altri

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    meditazione
    spiritualità
    By Bond85 il 22 June 2012
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    Goenkaji



    Osservare le nostre sensazioni ci insegna che ogniqualvolta veniamo sopraffatti dalla negatività, soffriamo. Quindi, ogniqualvolta vediamo gli altri reagire negativamente, comprendiamo che stanno soffrendo, e questa comprensione ci porta a provare compassione per loro e a fare in modo di aiutarli a liberarsi dall'infelicità, non certo a renderli più infelici. Rimanendo in pace e sereni,aiutiamo gli altri a essere in pace e sereni.



    S.N. Goenka

    Last Post by Bond85 il 22 June 2012
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  9. Come Praticare La Mindfulness
    Valido anche per la meditazione Vipassana in generale

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    cedar-5




    Se ti perdi in un pensiero, semplicemente ritorna dolcemente all'esercizio.
    Quando inizi a essere consapevole dei pensieri e delle sensazioni che si verificano nella tua mente e nel tuo corpo, noterai dei momenti in cui comincerai a seguire il pensiero piuttosto che semplicemente guardarlo. Praticamente tutti quelli che fanno quell'esercizio finiscono prima o poi in uno dei treni. Tu stesso ne hai probabilmente fatto esperienza, è perfettamente naturale. Per praticare questi esercizi, quando ti ritrovi tirato dentro in un pensiero, o lo segui dove và, semplicemente osserva cosa sta succedendo e dolcemente riportati indietro alla posizione dell'osservatore. Poi continua con la pratica.

    Defonditi dai tuoi giudizi.
    Mentre pratichi la mindfulness, una delle cose che noterai immediatamente è che la tua mente comincia a produrre giudizi. Se rimani intrappolato nei tuoi pensieri magari comincerai a dirti: "Dannazione. Sono un fallimento. Non riesco neanche a fare bene questi maledetti esercizi". Oppure quando ti senti particolarmente consapevole, ti dici: "Wow! lo sto facendo veramente, io sono proprio bravo in questo esercizio di mindfulness!". Oppure puoi pensare che questi esercizi sono una perdita di tempo, dicendo tra te e te "Perchè sto perdendo il mio tempo con queste sciochezze? Ho tante cose da fare!". Questi sono solo alcuni esempi della miriade di giudizi che la tua mente può produrre.
    Ognuna di queste affermazioni ti offre alcune importanti informazioni. Ti dice che ti stai rinchiudendo nella tua macchina delle parole. Non è importante la forma del giudizio o la prova della sua veridicità o falsità, quello che è importante è che ti stai ingabbiando e invischiando in un giudizio.
    Quando ti trovi preso all'amo del giudicare, prendi dolcemenete nota che la tua mente sta producendo dei giudizi, riconoscile gli sforzi che sta facendo per te, e poi ritorna a fare l'esercizio come prima.

    Accetta le tue emozioni.
    Quando farai questi esercizi, incontrerai alcune delle emozioni negative con cui hai lottato tutto questo tempo. A dire il vero, alcuni esercizi sono stati progettati per portarti in contatto con queste emozioni. Se, per esempio, stai soffrendo di depressione o di ansia, questo potrebbe essere a volte difficile.
    Se hai un disturbo da attacchi di panico e spendi un sacco di tempo ed energie a controllare le tue sensazioni corporee. Forse sei particolarmente preoccupato della velocità del tuo ritmo cardiaco, molte persone che soffrono di panico sono convinte di avere un infarto anche quando non è così.
    Questa paura ti può prendere mentre svolgi questi esercizi.
    Magari sei depresso e lotti per liberarti dai cicli di rimuginazione ossessiva.
    Quando entri in contatto con le emozioni o con i pensieri negativi, rimani bloccato i...

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    Last Post by Bond85 il 17 June 2012
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  10. ESERCIZIO DI MINDFULNESS : Spazio Di Respiro Di Tre Minuti.

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    Innanzitutto che cos'è la Mindfulness?

    La MINDFULNESS, è nient'altro che una sorta di metodo occidentale di meditazione sviluppato da alcuni psichiatri prendendo spunto e ispirandosi appunto alle tecniche di meditazione orientali. Possiamo anche dire che la Mindfulness in fondo non è nient'altro che la meditazione Vipassana. Molti esercizi infatti ricordano molto la classica Vipassana sviluppata dalle filosofie orientali e dal Buddha stesso.

    La Mindfulness viene usata anche come terapia nell'ambito psicologico come prevenzione all'ansia e alla depressione.

    Questo esercizio si chiama SPAZIO DI RESPIRO DI TRE MINUTI.

    Non è molto facile come verrà ampiamente spiegato nell'esercizio soprattutto per le prima volta la mente di opporrà alla grande e ci vuole molta pazienza e volontà, caratteristica principale per ogni tipo di meditazione in fondo.

    Eccola la spiegazione dettagliata:

    Tre volte al giorno ad orari prestabiliti ed ogni volta che proviamo una sensazione di disagio, possiamo prenderci una "pausa" di tre minuti riconettendoci con il presente che stiamo vivendo, con il qui e ora.
    Adesso.
    Questo è uno dei tanti modi di vivere il presente, di vivere nel presente.
    Riconosciamo la nostra esperienza in quel momento.
    L'esercizio lo si pratica tre volte al giorno ed ogni qual volta proviamo disagio.
    Ovunque siamo e qualsiasi cosa stiamo facendo, lontani da occhi indiscreti ci fermiamo, assumiamo una posizione eretta e dignitosa, con una postura slanciata verso il cielo. Possibilmente chiudiamo gli occhi e chiediamoci nel primo minuto:


    - qual'è la mia esperienza in questo momento?

    Nel primo minuto riconosciamo tutti i pensieri che ci passano per la mente, tutte le emozioni e le sensazioni fisiche provenienti da qualsiasi parte del corpo.

    Esempio: sto pensando che questa situazione è insopportabile, non ce la faccio più, sto per scoppiare etc. (pensieri)

    Sento una rabbia addosso, un odio verso me stesso o altri, paura, timore, ansia, etc. (emozioni).

    Ho una terribile sensazione di oppressione al petto, ho le gambe tese, le spalle alzate, curvate, ho il cuore che batte all'impazzata, sto sudando a profusione, etc. (sensazioni fisiche).

    In questo primo minuto prendo consapevolezza della mia esperienza in quel momento, e la riconosco, le do un nome.

    - nel secondo minuto rivolgiamo tutta la nostra attenzione alla sensazione fisica del respiro, all'espandersi dell'addome nella inspirazione e al contrarsi dell'addome nell'espirazione. Se si ha difficoltà nel percepire il movimento della pancia si può prestare attenzione al flusso dell'aria che entra ed esce a livello delle narici o della gola o all'innalzamento ed abbassamento del torace.
    Tuuta l...

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    Last Post by Bond85 il 10 June 2012
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