Il Sentiero Di Un Guerriero

  1. La vista come sviluppo della consapevolezza

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    By Bond85 il 27 Nov. 2012
     
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    Se il nostro compito è consentire di sperimentare modi non "analitici" o "intellettuali" di guardare al mondo, possiamo usare anche le sensazioni più fondamentali, come la vista.
    Considerate la pagina che state leggendo. Per leggere dovete vedere i segni sulla pagina, analizzarli come parole e come frasi, poi unire le frasi per comprendere il testo nel suo insieme. In una buona parte della nostra vita quotidiana, "vedere" molto spesso è semplicemente quello che risulta alla fine di questa analisi. Il modo in cui analizziamo il testo è così automatico che è difficile districare i diversi processi. Questo accade anche con gli oggetti. La nostra attenzione analizza il mondo in modo spontaneo e automatico applicandovi delle categorie e predisponendolo per essere sottoposto all'azione del nostro ntelletto. Un metodo per proporre un diverso modo di essere consiste perciò nel riconoscere il carattere estremamente automatico delle percezioni e rivitalizzare la nostra conoscenza delle sensazioni che vanno a formare il materiale grezzo dell'esperienza.
    A questo scopo, si può iniziare la terza seduta con un semplice esercizio del "vedere" o dell' "udire". Avviciniamoci ad una finestra e guardiamo fuori facendo attenzione a quello che vediamo, abbandonando le categorie e le etichette verbali che si utilizzano normalmente per dare senso a quello che vediamo; piuttosto che vedere gli elementi della scena come "alberi" o "automobili" o qualunque altra cosa, cerchiamo di vederli semplicemente come configurazioni di colori, forme e movimento. L'unica istruzione da ricordare è che, ogni volta che ci rendiamo conto di aver cominciato a pensare su quello che vediamo, riportiamo delicatamente l'attenzione sul semplice vedere. Se non c'è una finestra, sostituiamo il vedere con una meditazione sull' "udire", facendo attenzione ai caratteri dei suoni. Invece di sentire una "sedia" che scricchiola o una "persona" che tossisce, ascoltiamo i suoni come configurazioni di altezza, tono, volume. Ogni volta che la mente vaga, l'attenzione viene pazientemente riportata sull'udire.
    Cerchaimo in questo modo di operare una transizione dalla modalità del "fare" alla modalità dell' "essere".

    J.K.Zinn
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